Eccoci di nuovo nel magico mondo di Barbara Bolzan, ricordandovi il Review Party dal 28/09, uscita di Deception con la Delrai Editori, all'8/12.
Mi domandavo se voleste conoscere un pochino meglio i vari personaggi e per alcuni farvi anche un'idea del loro aspetto fisico, per alcuni nato direttamente dalla mano di Barbara e per altri dall'immaginario di Luana Curia.
E' d'obbligo partire proprio da lei, la principessa che ci tiene legate a sè da ormai 3 capitoli...
Rya Niva
Rya ha in sé lo stigma di ogni secondogenita, prima passata
in secondo piano e poi cancellata dai libri di storia.
Ha in sé il coraggio delle secondogenite che hanno
dimostrato di essere più forti dello stigma stesso.
È un'Anna Bolena che sale i gradini sociali, ben consapevole
che gli ultimi avranno la consistenza di quelli del patibolo.
È una Giovanna d'Arco che lotta e viaggia, circondata da
uomini talvolta ben poco raccomandabili (Gillews de Rais, mi senti, dal tuo
inferno?).
È una Clodrinda senza Tancredi, è il coro delle Trachinie, è
una Turandot che vorrebbe essere Liù.
Ha in sé la dignità e l'incoscienza di chi non si arrende al
destino che vorrebbe vedere la donna buona e dolce e sottomessa e arrendevole.
In lei c'è orgoglio ferito, ambizione e piedi costantemente
sul ciglio di un baratro: sa perfettamente che il terreno potrebbe franare da
un momento all'altro, eppure non si sposta di un millimetro, perché sa comunque
che quello è il suo posto.
E costruisce sulla sabbia come costruirebbe sulla pietra.
Non è la principessa buona, bella e pura, costretta da una
sorte avversa ad attendere che le venga consegnato il pacchetto regalo principe
azzurro - bacio - salvezza.
Rya non aspetta di essere salvata, perché il tempo è
prezioso e lei non può sprecarlo a trastullarsi con mele avvelenate e arcolai.
Si salva da sola, ogni volta. Quanto meno, ci prova. Si dà un colpo di reni per
risalire dal fango nel quale è precipitata… anche se la risalita altro non sarà
che l'inizio di una nuova caduta.
Perché?
Perché quando chi ha avuto tutto dalla vita cade, lo fa in
grande stile.
Il suo è un cammino di evoluzione, e questa evoluzione
spesso sarà in peggio -non è un paradosso-: quando si è alle strette, pur di
sopravvivere si tirano fuori gli artigli. Lei è una rosa, la rosa secondogenita
di Temarin, e imparerà ad usare non solo lo splendore dei propri petali, ma
anche e soprattutto le proprie spine.
A tutte le principesse dico: godetevi la fiaba iniziale.
Perché i sogni saranno fin troppo presto spazzati via dalla cruda realtà.
Sono Rya Niva, principessa di Temarin, sorella della regina Alsisia: nata e cresciuta per rimanere nell’ombra, tipico destino delle figlie secondogenite… almeno, fino a quando Blodric Herrand, il potente sovrano di Idrethia, non mi ha chiesta in sposa. Fino a quel momento, non interessavo a nessuno, non contavo granché. Improvvisamente, poi, sono diventata un bene inestimabile, la pedina da muovere con oculatezza sulla scacchiera. Tutto poteva accadere, per me. Il futuro mi si presentava roseo. E roseo è stato veramente. Fino a una certa notte.
All'inizio di tutto c'è un uomo. C'è sempre un uomo!
Nemi
è un brigante, un
ribelle costretto a fuggire e a vivere nell’ombra, divenendo così un
brigante a capo di un villaggio, Mejixana.
Una coppia scoppiettante, dal destino incerto e travagliato. Due personalità forti, due caratteri a tratti estremi. Sono loro i protagonisti indiscussi della saga di Barbara Bolzan.Nemi era un bifolco volgare, rozzo e sgradevole, ma purtroppo non sembrava affatto uno sciocco …
Ma nei capitoli successi spiccano sempre più, senza mai spodestare la coppia appena presentata tanti altri personaggi...
Alher, fratellastro di Nemi
Non avrei mai immaginato che tra due fratelli potesse esserci tutto quel niente.
Vederli insieme faceva male al cuore. Nemi era come un cane in attesa di una carezza da parte di un padrone distratto, e quel padrone era Alher.
Strevj Niva Di Temarin
Il vero protagonista di Deception, oltre naturalmente a Rya,
è Strevj, suo cugino e cognato: l'ambizioso marito di Alsisia, il vertice della
famiglia Niva. Colui che agisce nell'ombra, che sa essere al centro di tutto,
di ogni conversazione, di ogni manipolazione pur avendone meno l'aria.
Bello, bellissimo, bruno, dotato di un'ottima parlantina,
Strevj rappresenta il fulcro delle meravigliose apparenze che i Niva smerciano
a piene mani. Un personaggio dal quale ti aspetti qualcosa, come una bolla che
cominci a gonfiarsi già in Fracture e che adesso, in Deception, giunge allo
scoperto, alla sua forma perfetta costituita da luci e ombre.
Strevj. Sempre in viaggio, sempre di passaggio, sempre col
piede in più staffe, sempre lì a programmare e valutare e dividersi. Non capivo
come, la sera, non fosse stremato dal mal di testa.
Lo avevo cercato con lo sguardo. Eccolo lì, il mio
bellissimo cugino, attorniato dal solito codazzo di cortigiani e dame adoranti,
occupatissimo come sempre a raccogliere consensi.
Avevo insistito: «La nostra posizione a corte non è sicura?»
«Ditemi a cosa sta mirando vostro cognato.» Vedendo che
tentennavo, aveva avuto un moto di impazienza. «Mi sono fatto una mia idea»
aveva detto poi, in un bisbiglio. «Mi auguro fortemente di sbagliarmi, ma
Strevj ha un fuoco che gli arde nel petto. Le persone come lui vogliono una
cosa sola.» E aveva gettato un’eloquente occhiata alla sala del trono.
Io avevo deglutito nervosamente. Cosa avrei dovuto fare?
Ricordare a mio cugino che era tradimento avvicinarsi così tanto alla corona?
Ricordargli che i patiboli nelle piazze erano stati smantellati, grazie
all'intervento di Niken -e di Sania-, ma che sarebbe bastato un nonnulla perché
fossero issati nuovamente?
«Ditemi se siamo in pericolo» lo avevo supplicato ancora.
«Di vostro cognato non mi curo, ma voi fareste bene a
seguire il mio consiglio: prendete le distanze dalla vostra famiglia.»
[cit. DECEPTION]
*****
«Non dimenticare mai chi sei e sorridi.» Mi sfiorò il mento
costringendomi a sollevarlo, per evitare che quelle rimanessero solo parole.
«Sei la principessa di Temarin, eri la signora di Idrethia, la regina. Continua
a comportarti come se lo fossi.»
«Non sono mai stata incoronata regina.»
«Non permettere che gli altri se ne ricordino.» Era tornato
a essere lo Strevj dei tempi di Temarin. Quello che metteva in atto strategie
vincenti. «Hai mai visto Alsisia con la faccia che hai tu adesso? Sei una Niva,
Rya. L’apparenza è tutto.»
[cit. DECEPTION]
*****
Gridai: «Come puoi servire due padroni? Temarin e l’Idrethia:
speri davvero di riuscire a rimanere fedele ad entrambi?»
«Dobbiamo garantirci un futuro al Nord, Rya. Tu non credi?»
«E tu non credi che un giorno il sovrano possa chiederti da
che parte stare? Dovrai prendere una posizione, Strevj. Una, per la prima volta
in vita tua! Quale regno sceglierai, allora!?»
[cit. DECEPTION]
È questa la questione.
Quale sarà la decisione finale di Strevj?
Perché, questo posso dirvelo, in fondo è sempre stata una
pura questione di famiglia.
Come diceva Rya stessa già in Fracture e in Sacrifice:
O tu o io, Strevj.
SANIA,
GRANDUCHESSA DI TEMIDE
Sania… Ho nel cuore questo personaggio.
Ciò che Rya prova nei suoi confronti… be', è quello che provo io stessa.
(Vorrei
tanto che non fosse così, ma mi piacque subito.
Quella puttana!, dovrei dire oggi. Ha avuto quello che si meritava!
Non
ci riesco.
Guardo
Nemi, guardo Isan, e provo pena. Non odio. Solo pena.)
[cit. DECEPTION]
Il suo personaggio era già presente in
Fracture, nei vaghi dialoghi tra Nemi e Isan circa un avvenimento accaduto nel
passato: è lei che aveva causato il guaio
per il quale il capo dei ribelli ancora oggi sta scontando e proteggendo i
propri uomini di Mejixana (per lo meno, quel poco che di loro è rimasto). Lei,
maestosa, bionda, ma con un tarlo che la divora dall'interno. Era la donna per
la quale Isan aveva perso cuore e ragione, la stessa che ha pagato quasi con la
vita il fatto di averlo tradito, irretendo Nemi e facendolo scivolare nel
proprio letto. Sensuale, spregiudicata…
In DECEPTION, Sania torna alla ribalta,
regina in tutto fuorché nel nome. Occupa con pieno diritto il posto che avrebbe
dovuto essere di Rya. E Rya, nonostante tutto, non riesce a provare una vera e
propria antipatia o rivalità nei suoi confronti.
Rimane affascinata da lei, riesce persino
a comprendere benchè non a giustificare- le motivazioni che a suo tempo
l'avevano mossa a compiere un'azione inqualificabile, quella che ha condannato
Nemi e intera Mejixana. La guarda, questo sì; sapendo che la vita di Sania è
appesa a un filo; che anche quella donna danza sul ciglio di un burrone, che è
in pericolo ogni singolo giorno della propria vita. La guarda… con gli occhi
scuri, profondi e indagatori dei Niva.
Quelli che non aspettano che un passo
falso. Per balzare in avanti e inghiottire la vittima.
Avrei
dovuto prevederlo. Ma, anche se così fosse stato, non avrei alzato un dito per lei.
Oggi
vorrei raccontarmi che non è vero, che le avrei almeno parlato, che avrei
cercato di metterla in guardia. Dicendole… cosa? Non bere niente, non mangiare
niente, tieniti alla larga da quei due, diventa invisibile, vattene, fatti
dimenticare?
Avrei
dovuto prevederlo. Ugualmente, malgrado cerchi di illudermi del contrario, la
verità è una sola: non avrei alzato un dito per lei.
(…)
(Se
fosse vissuta, sarebbe stata una grande regina. I presupposti c’erano tutti.
Avrebbe fatto qualcosa di buono per l’Idrethia… anche se forse, alla fine,
nonostante i suoi sforzi, si sarebbe comunque sfasciato tutto.
Oggi
mi chiedo: ha mai sospettato qualcosa? Sapeva di essere in pericolo e che il
pericolo e i guai le sarebbero arrivati proprio da *****? Chiunque, con un
briciolo di buonsenso, lo avrebbe capito.
Ma
lei, probabilmente, credeva davvero di poter ancora sistemare le cose, di
ricevere il perdono.
[cit. DECEPTION]
ISAN
VAILLARD
Medico di Mejixana
Amico e compagno di Nemi
Barone di Idrethia
È difficile parlare di Isan. Era l'orso
buono di Mejixana, l'essere immenso che si è innamorato di Rya al primo sguardo
e che l'ha sempre giudicata come una bambina timida e indifesa. Dolce e tenero
e gentile.
E
lo è davvero: gentile.
Peccato
sia anche tante altre cose.
[cit. FRACTURE]
Isan potrebbe anche sembrare l'uomo
ideale (caratterialmente, eh). Se solo reagisse un po' meglio alla pressione.
Se solo non fosse un alcolizzato violento.
Aveva perso la ragione, a Mejixana, dopo
il tradimento di Sania. E Sania aveva pagato quasi con la vita la propria
leggerezza. Adesso… è cambiato? No. I vizi incidono le persone. E le persone
non migliorano. Già in Fracture avevamo visto come Isan fosse capace di
ridursi.
Col
senno di poi è facile giudicare. Tuttavia, oggi mi chiedo: se avessi dato a
quell’episodio la giusta importanza, tre anni dopo le cose sarebbero andate
come sono andate? Probabilmente no.
A
quel tempo, però, Isan non era niente, e ben presto mi scordai dell’accaduto.
[cit. FRACTURE]
Non ha smesso di bere. Si astiene, da una
volta con l'altra, in attesa della prossima sbronza. Perché il vino è l'unico
modo che Isan conosce per non crollare, per farsi forza.
Ma arriva per tutti un punto di rottura.
E il punto di rottura di Isan coinciderà,
per una serie di fattori, con quello di Rya.
Deception non è un romanzo sulla violenza
domestica, ma di certo essa ne è uno dei temi principali.
Ed è stato orribile studiare questo
fenomeno, indagarlo, leggere e ascoltare le storie delle vittime che hanno
avuto la forza e il coraggio di esternare la propria esperienza. Non sono
riuscita a capire il fenomeno -la violenza non può essere capita-; non ho tentato
di giustificarla -la violenza non può essere giustificata-. Ho provato però a
indagarla, questo sì.
Soffrendo ogni singolo attimo,
incamerando la paura, trasformandola in angoscia, escogitando espedienti per
sopravvivere e riversandoli in Rya.
(Gli
ho nascosto tutto di me. Sempre. Per tre anni. E tre anni sono molto lunghi.
Oggi
evitiamo di parlarne, ma il passato ci segue come un’ombra.
Oggi
siamo salvi, ma solo perché non ci sono più segreti da custodire. Non c’è più
nulla da nascondere.
Il
perdono? È solo una parola.
Possiamo
perdonare, certo.
Dimenticare,
no. Quello, mai.)
[cit. DECEPTION]
Isan, in DECEPTION, rivelerà le proprie
ombre. Perché nessuno è pura luce. Nessuno è completamente buono o positivo,
specialmente nell'universo distopico nel quale sono ambientate le avventure di
Rya (guardatevi intorno: conoscete qualcuno che sia completamente buono e puro,
a parte forse i bambini e gli inconsapevoli?).
Il suo personaggio, però, è stato
importante, per me. Fin dall'inizio, fin dalla primissima stesura (e qui
andiamo davvero molto indietro nel tempo).
Quindi, ho voluto trovare un espediente
quasi catartico, per Isan, in virtù dell'affetto che ho provato per lui…
Pensando sempre al fatto che ex tenebris
oritur lux…
NIKEN
Lo so. So che volete che vi parli di lui.
Lo aspettate dalle prime pagine di Fracture.
In tutto questo tempo, avete letto, vi
siete fatti una vostra idea. Io, dal canto mio, ho giocato con le parole (ma
senza mai barare!), ho costruito la figura di Niken come avrei potuto fare con
un puzzle o con quel gioco, quello del "trova le differenze".
Rapporti famigliari. Passato pesante come
un mantello di piombo.
Chi è Niken?
Io non posso dirvi nulla. Lo conoscerete,
e finalmente lo conoscerete di persona.
Giro però la domanda al mio alter-ego.
Rya? Buongiorno… Senti, qui mi chiedono
di Niken… Hai qualcosa da dire su di lui?
[Rya] "No. Insomma, niente che possa
farmi rischiare di sbilanciarmi. Però, una cosa posso dirla: è un uomo che gode
di tutta la mia ammirazione. E non sono il tipo da concedere ammirazione a
chiunque. In parte, le nostre storie sono simili: entrambi avevamo tutto e lo
abbiamo perso. La differenza è che i guai io sono andata a cercarmeli; a lui
sono piovuti addosso.
È un individuo che porta sulle spalle un
pesante fardello, una sofferenza straziante. Ma che va avanti con grande forza
d’animo, sorretto da profondi ideali di giustizia.
Questo è quello che ci differenzia: io
vado avanti e prendo tutto quello che la vita mi offre -o mi toglie- e cerco di
ruotarlo a mio favore; mio cognato Strevj mi definirebbe un’opportunista (ma
anche lui lo è, quindi farebbe meglio a starsene zitto).
Niken no. Niken è dalla parte della
ragione.
Costretto a fuggire per evitare la morte,
la sua esistenza è un grande, eterno ritorno.
Vedete, non è importante tanto il fatto
che la sua identità debba rimanere celata… Il fatto è: perché? Da cosa fugge?
Soprattutto: perché diavolo ritorna,
sapendo che per lui questo potrebbe significare la morte?!
La risposta è: perché lui è Niken.
Non ho altro da dire.
Lui non me lo permetterebbe.
Non posso tradire in questo modo la sua
fiducia. Nessuno di noi potrà mai farlo.
Quando lo conoscerete -perché lo
conoscerete, lo guarderete negli occhi-, mi darete ragione."
Venite tutti a fare un giro tra le pagine della Rya Series e a conoscere i vari personaggi, qui ce ne sono solo alcuni...
Ne approfitto per ricordarvi il Review Party...
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