Pagine

venerdì 14 dicembre 2018

REVIEW PARTY & BLOG TOUR - RODION di Beatrice Simonetti

 
 Buonasera inchiostrati, oggi mi trovo a far da fanalino di coda per il Review Party/Blog Tour per l'ultima uscita marchiata Delrai Edizioni.
 
 

Titolo: Rodion
 
Editore: Delrai Edizioni
 
Genere: Ucronico
 
Data Pubblicazione:  5 Dicembre ebook 
                                 16 Dicembre cartaceo
 
Prezzo: ebook 3,99 
             cartaceo 16,50
 
 
 
 
 
 
SINOSSI
 
 Tula, 4 settembre 1946. 
Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazisti. La Germania ha vinto la seconda guerra mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. 
Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo crede con assoluta fedeltà. Il desiderio di difendere la patria si concretizza presto in una chiamata alle armi e lì la lotta di Edmund Heyder si tramuta gradualmente in un percorso di dubbi e incertezze sulla validità di un pensiero che uccide l'umanità. Famiglia, amicizia, rispetto di sé e del prossimo, patriottismo, dignità, orgoglio e amore gravitano attorno a lui e alla verità che un sovietico rimane pur sempre un essere umano. 
Un romanzo senza alternative, né sconti, dove la crudeltà dell'uomo arriva a uccidere persino se stessa, in un crescendo di azioni e rivoluzioni. Non c'è vincitore dove c'è guerra e non c'è anima se a schiacciarla è l'idea che un uomo valga più di un altro, in ogni caso.
 
***
 
 
TAPPA BLOG TOUR:
Lo sconvolgimento del passato, l’ucronia
 
L’ucronia, la rivisitazione degli eventi storici, è un genere all’apparenza così insolito, eppure adoperato da sempre, anche da molti autori del passato. Queste storie alternative vengono spesso associate al genere fantascientifico o storico. Già altri autori scelsero questo tema. Tra i primi, Louis Geoffroy immaginò un destino differente per Napoleone e la sua campagna in Russia. A seguire, ben più celebre, è l’ucronia di Philip K. Dick, autore de La svastica sul sole, da cui è tratta la serie televisiva di grande successo “The man in the high castle”.
Affrontai l’opera di Dick un anno dopo aver ultimato Rodion, nell’estate del 2015, e me ne innamorai subito. Ho sempre amato la sua penna, il suo stile tagliente e talvolta lapidario, la sua trama talmente tanto d’impatto da lasciare col fiato sul collo ad ogni riga. La svastica sul sole, pubblicato nel 1962, era la trasposizione artistica della risposta a un quesito che molti si dovevano porre, soprattutto in quell’epoca. Ovvero: che cosa ne sarebbe stato dell’assetto globale, se la Germania nazista avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale?
Mi sono interrogata tante volte su questo quesito e ho voluto dare la mia personale versione. Edmund porta avanti la sua crescita personale in questa realtà alternativa, il mondo che lo circonda è il mare che muove e agita i suoi pensieri. Il nuovo assetto globale ha fatto di lui l’uomo che è all’inizio del romanzo, eppure è lo stesso un ragazzo pieno di incertezze, in un mondo che non le ammette affatto.
Rovesciare le carte in tavola non è stato facile e, mentre gli occhi di Dick si sono focalizzati sugli Stati Uniti d’America, io ho preferito concentrarmi sulla Russia.
In Rodion la vittoria che ho dato alla Germania Nazista ha un sapore quasi mistico. Tutto è iniziato pensando alla Wilhelm Gustloff, la nave ospedaliera che doveva portare il nome del Führer nazista. Nella nostra realtà la nave affondò colpita da un sommergibile russo, trascinando con sé diecimila persone, perlopiù soldati feriti. In Rodion decisi di cambiare quel piccolo particolare, il corso degli eventi. La Wilhelm Gustloff non si inabissò mai. Quell’evento bastò ad alimentare la mia ispirazione. Presi spunto da questo piccolo simbolo - il disastro navale più grande di sempre – e, proprio grazie a quel particolare, decisi di dare una direzione differente alla guerra più sanguinosa della nostra storia. 
Beatrice Simonetti
 
***
 
Ora veniamo a noi e a come io sia riuscita ad approcciarmi alla storia...
Non è stato un viaggio semplice, provare ad entrare con la mente in qualcosa che sarebbe potuta essere la nostra realtà non è stato facile.
Immaginare la vittoria di Hitler su buona parte del mondo, il potere in mano ad una serie infinita di esaltati, le discriminazioni continue, anno dopo anno, vita dopo vita. 
Nascere marchiati, finire nei campi di isterilimento nazisti e vivere nel perenne terrore della fine o peggio ancora anelarla.
Ma quando cominci a raffrontarti con gli animi buoni, il modo di entrare in empatia lo trovi. 
Io l'ho trovato! 
Beatrice Simonetti ti mette di fronte alla pura sofferenza, alle peggior torture senza mai essere "sanguinaria". Molto spesso sono gli scambi di sguardi o le frasi a toccarti davvero. I suoi personaggi risultano in qualche modo tangibili, veri con le loro mille sfaccettature, con i loro dubbi, con le loro speranze. Di tutti arrivi a conoscere i perchè di ogni azione e cerchi di giustificarli in tutti i modi possibili (ovviamente solo i "buoni").
Dal piccolo Rodion al giovane Edmund ti ritrovi a perseguire la giustizia e a sperare per la salvezza con la consapevolezza, ucronica o no, che l'umanità può perdersi, forse troppo facilmente! 
Buona lettura!
Georgia I&P

Vi lascio il calendario per andare a curiosare le altre tappe!

 
 

Nessun commento:

Posta un commento