Quante volte avreste voluto urlare "hai frainteso" oppure "stai sbagliando" o ancora "ma come hai potuto"?
Per colpa di Emmanuelle Dyson e del suo Il nostro giorno imperfetto in questi giorni mi sono ritrovata spesso a girovagare per casa pensando e ripensando che sarebbe bastato veramente poco, Michele avrebbe potuto dire, Astrid avrebbe potuto parlare, la stanza avrebbe potuto...piccoli attimi di follia da lettrice!
Oggi sono qui a parlarvi di loro perchè grazie alla partecipazione al Review Tour, ho potuto sbirciare questa stravolgente storia!
Astrid e Michele hanno 17 anni quando si ritrovano per la prima volta da soli, chiusi in una stanza d’albergo, durante una gita scolastica. Due anime opposte: lei povera, lui ricco; lei scontrosa, lui più naturale; lei solitaria, lui più socievole; lei gioca a tennis per arrabbiarsi solo con se stessa, lui gioca a pallavolo per essere il leader del gruppo. Quello che succede lascia in loro un ricordo indelebile.
Vogliono incontrarsi ancora, ma la realtà che c’è fuori da quella stanza glielo impedisce. Accadrà solo quattro anni dopo. In un’altra città. Sempre nello stesso giorno: il 29 febbraio, nell’anno in cui si svolgono altre Olimpiadi. Un caso? Forse. Ma qualcosa li separerà ancora. E così andranno avanti per gli anni a venire, tra promesse, menzogne, desideri e voglia di un’altra vita.
Era il lontano 1992 quando tutto ebbe inizio.
Una gita, due ragazzi liberi, una stanza d'albergo e tante incertezze.
Sono Michele e Astrid quei due ragazzi. In gita a Barcellona condivideranno un'emozionante momento che li segnerà per tutta la vita. Era il 29 febbraio, un giorno strano, imperfetto, che ritorna solo ogni quattro anni e da qui la loro malsana decisione di vivere insieme solo quel giorno, ogni quattro anni, senza potersi o volersi vivere al di fuori di quelle 24 ore.
I doveri, le famiglie, l'occhio sociale, le malelingue ma soprattutto l'ostinazione e la paura renderanno difficile quella che poteva essere LA storia d'amore della vita.
Nei primi capitoli ho davvero avuto difficoltà ad entrare in empatia con loro ma piano piano più la situazione si faceva "assurda" più mi trovavo immersa in questa storia.
Per situazione assurda intendo quel tipo di circostanza in cui ti ritrovi ad inveire contro l'autore, i personaggi, la trama, la sinossi e tutti i santi del cielo, perchè parliamone, come può davvero succedere che due persone decidano di passare questo calvario? Poi cominci a riflettere, cominci a veder cadere i veli che ti offuscavano la mente e divori passo passo la verità, e la fai tua. Quante storie d'amore per orgoglio, per paura ma soprattutto per vigliaccheria non decollano mai veramente? Quante storie strazianti hanno come base la difficoltà di raccontarsi veramente, di presentarsi per quello che si è, senza maschere, nudi e crudi, nel nostro groviglio di difetti e menzogne giornaliere?
Emmanuelle Dyson ci mostra la fragilità della magia dell'amore con un gioco sadico fatto di promesse, rincorse, attese, ritardi, momenti sbagliati e occasioni perse, aiutato da due coerentissimi personaggi da prendere a sberle!
Da due persone imperfette in un indecifrato numero di giorni imperfetti può nascere la perfezione?
A voi l'ardua sentenza!
Restate inchiostrati!
Georgia I&P
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